In questo momento di riflessione mondiale e di smart working abbiamo scoperto quanto sia fondamentale la digitalizzazione e la trasformazione dei servizi, per raggiungere chi non può essere raggiunto o chi non può spostarsi.
Secondo i dati di Gartner solo un’azienda su 4 crescerà dignitosamente dopo la crisi generata dal covid. Di certo non una prospettiva invitante.
Ma tutto questo cosa c’entra con la PSD2? E come possiamo cogliere nuove opportunità per innovare e rinnovarci?
La normativa
Andiamo di poco indietro nel tempo. Nel 2018 c’è stato un terremoto nel mondo bancario: l’entrata in vigore della normativa bancaria PSD2 nello Spazio Economico Europeo (SSE), con il go-live previsto a settembre 2019. Lo scopo di questa direttiva era allargare il perimetro della precedente in ambito servizi di pagamento (PSD = Payments Service Directive) cercando di incrementare lo sviluppo dell’innovazione nel settore e l’apertura a nuovi player che non necessariamente devono essere soggetti bancari, i cosiddetti Third-Party Providers (TPPs).
Dall’entrata in vigore della prima PSD, l’evoluzione delle tecnologie e l’ingresso di nuovi operatori Fintech nel settore finanziario hanno creato l’urgenza di rivedere e ridefinire la PSD alla luce dei nuovi scenari, considerati “out of scope” nella prima normativa.
Lo “scope” aggiuntivo è stato quindi:
- accrescere la sicurezza dei pagamenti e la protezione del consumatore e dei suoi dati;
- favorire l’innovazione e la competizione nel settore;
- assicurare il medesimo “campo da gioco” a tutti gli attori del mercato.
Prima e dopo
Prima di continuare, è d’obbligo una parentesi divulgativa per spiegare come funziona il sistema e per chiarire il significato degli acronimi che verranno utilizzati.
Prima della PSD2 l’utente accedeva ai propri conti bancari tramite piattaforme online gestite direttamente dal PSP (Payment Service Provider, cioè la banca, l’istituto di pagamento o l’istituto di moneta elettronica che fornisce servizi bancari e/o di gestione di conti di pagamento).
Una volta messi a disposizione i servizi necessari all’attuazione della normativa, l’utente può (potrà) accedere ai propri conti e ai servizi di pagamento tramite intermediari (TPPs) che comunicano tramite API con gli ASPSP (Account Servicing Payment Service Providers), coloro che controllano direttamente e nella sua totalità l’account di online banking del cliente, e che hanno un contratto di servizio diretto con il titolare del conto corrente, cioè la banca, l’istituto di pagamento e così via.
Tramite l’ottenimento di licenze, la nuova normativa prevede l’introduzione, quindi, di due nuove tipologie di TPPs:
- AISP (Account Information Service Provider): i soggetti che, una volta autorizzati dall’utente, possono accedere alle informazioni transazionali sugli account che lo stesso possiede nelle differenti banche.
- PISP (Payment Initiation Service Provider): soggetto fornitore di servizi che, su richiesta dell’utente, dispone l’ordine di pagamento su un conto corrente attivo presso un altro provider. Il PISP funge dunque da tramite tra l’utente che deve avviare un pagamento e il suo stesso conto online.
Siccome lavoriamo tutti meglio quando siamo sotto stress, molti istituti hanno scelto di occuparsi di questa cosa il “giorno prima” del go-live, stormi di consulenti hanno fatto le notti assieme al personale bancario per poter permetterci di avere una situazione tecnologica (quasi) stabile che consenta di ideare nuovi servizi.
E ora?
Il futuro
Sto scrivendo da casa, visto il periodo, e dalla finestra vedo solo corrieri che portano merci. Tutto quello che ho potuto fare, vedere, acquistare è stato grazie a servizi digitali che ho potuto pagare in maniera comoda. La PSD2 rappresenta una fucina per la creazione di servizi innovativi, in linea con la digitalizzazione ed evoluzione della clientela.
Per non perdere la leadership gli istituti di pagamento sono costretti a innovare perché, di fatto, la PSD2 ridefinisce il mercato europeo dei pagamenti aprendo le porte dell’open banking. In questo scenario anche i colossi del tech (Google, Facebook, ad esempio) potranno proporsi come istituti di credito, fornendo anche forme di finanziamento, piccoli prestiti e investimenti.
Modelli emergenti e opportunità
La possibilità di reperire più informazioni di un cliente consente quindi l’aggregazione dei contenuti per avere una una vista integrata delle abitudini di spesa e della sua ricchezza, costruendo così servizi a valore aggiunto che facciano leva su queste informazioni.
Il modello di business emergente più popolare è, infatti, il money management, cioè il servizio di approfondimento e gestione della propria situazione finanziaria e di spesa (PFM). Se può essere considerato una commodity per i clienti privati è di sicuro un servizio a valore aggiunto per le aziende se collegato alla fatturazione elettronica, gestione di stipendi, recupero crediti, pagamenti, personale, proiezioni e tutto quello che può diventare una facilitazione nella gestione finanziaria.
Sul fronte dei pagamenti ci sarà la possibilità di avviare una transazione senza che il cliente debba necessariamente possedere una carta (di credito, debito o prepagata) e potenzialmente a costi inferiori per i merchant. La payment initiation, la possibilità di eseguire transazioni di pagamento direttamente dall’account del cliente, è infatti un altro modello emergente su cui si stanno muovendo le Fintech che si propongono come TPP.
Restando invece in un’ottica B2B, senza scomodare il cliente finale, l’open banking farà sicuramente emergere (già lo sta facendo: la fintech Token) un modello di business legato alla fornitura di API as a Service per accedere a dati aggregati e arricchiti.
Saper interpretare il mercato, le tendenze e le innovazioni non è solo un lavoro da indovini.
Come Antreem, assieme a diversi clienti, stiamo lavorando alla progettazione di servizi business innovativi che sfruttino le potenzialità date dalla PSD2, consigliando direzioni e soluzioni che semplifichino la vita di tutti gli attori coinvolti in un processo.
Il digital banking e l’innovazione sono temi importanti che stiamo seguendo attivamente assieme ad ABILAB, su diversi tavoli che ci vedono coinvolti.
“L’enorme carico di tradizioni, abitudini e costumi che occupa la maggior parte del nostro cervello zavorra impietosamente le idee più brillanti e innovative” dice José Saramago.
Ed è vero. Fino a che non avvengono scosse importanti che ci obbligano a pensare diversamente. La PSD2 è una di esse, il periodo attuale è un’altra.